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La BARDELLI engineering " Ieri e Oggi" 1957 - 2015 |
JAGUAR STORICHE Ancor oggi, Jaguar è un brand prestigioso che non ha bisogno di presentazioni. Lo conferma anche l’interesse dei collezionisti che si contendono sul mercato le preziose auto storiche del giaguaro. Per tutelare i loro interessi e quelli dei nuovi adepti del marchio, Jaguar-Italia sta valutando l’attivazione di un servizio di “autenticazione storicità” per le sue vetture più anziane. In linea con le iniziative di Case come Ferrari e Porsche, il servizio potrà certificare l’autenticità dei modelli storici dopo un attento esame del veicolo da parte di specialisti di provata esperienza. E tra chi potrebbe aspirare a tal ruolo, c’è senz’altro una struttura che i giaguaristi più incalliti ben conoscono, se non altro per i suoi 55 anni di fedeltà al marchio Jaguar: è la Bardelli Engineering di Roma, l’unica officina autorizzata in Italia che opera ininterrottamente dal 1960 per la Casa del giaguaro. BARDELLI ENGINEERING STORY Anni ’50: dalla natìa Panicarola (PG), Gianfranco Bardelli, classe 1931, si trasferisce a Roma in cerca di lavoro. Trova impiego presso l’Autosalone Barberini, rinomato concessionario Alfa Romeo, dove viene notato per le sue capacità. Per questo, viene in seguito assunto dalla Casa del Biscione, presso il Reparto esperienze e si occupa di competizioni. LA PRIMA OFFICINA JAGUAR Alla fine degli anni ’50, Bardelli è di nuovo a Roma e, nell’officina di viale Giulio Cesare, nel 1960 ottiene l’autorizzazione Jaguar e Alfa Romeo, alla quale fa seguito quella della Iso-Rivolta, che produce lussuose GT motorizzate con potenti V8 americani Chevrolet e Ford. A metà degli anni ’60, si occupa anche delle Bizzarrini, motorizzate anch’esse con i V8 Chevrolet e nel 1970 avviene l’ultimo trasferimento, quello nell’attuale sede di viale di Tor di Quinto. LE COMPETIZIONI Grazie all’esperienza maturata da Bardelli con i grossi motori americani delle Iso Rivolta e Bizzarrini, nel 1970 l’officina ottiene l’autorizzazione della De Tomaso che produce le Pantera. Poi, spinto dalla passione per le corse maturata in Alfa Romeo, prepara per il pilota Cristiano del Balzo, una Pantera Gruppo 4 del Jolly Club. Questa vettura, riuscì a battere le Porsche Carrera ufficiali, conquistando il titolo europeo GT del Gruppo 4. Dopo la Pantera, ci fu una lunga pausa e nel 1989 Gianfranco ritorna ad impegnarsi con le corse. Lo fa questa volta con le Jaguar, guidate dal figlio Gianluca: inizia con MK2 e la XK, poi prosegue con la E-Type. Bardelli ne elabora il motore portando la potenza a ben 320 CV. La E-Type di Bardelli è imbattibile, e permette a Gianluca di vincere tutte le 15 gare a cui partecipa, battendo i record sul giro dei vari circuiti teatro del campionato. L’ATTIVITA’ OGGI Della ‘scuola romana delle officine’ costituita dagli anni ’50 da Gianfranco Bardelli, Franco Meloni e Gioacchino Vari, rappresentanti a Roma, rispettivamente, di Jaguar, Maserati e Ferrari, oggi è rimasta solo la Bardelli Engineering. Il merito è delle sue competenze, che ne fanno una delle aziende più preparate della rete assistenziale Jaguar, grazie anche alla grande esperienza sia in campo motoristico sia in quello dell’elettronica, grazie ai suoi tecnici considerati i migliori da Jaguar-Italia”. Basti pensare che, a livello nazionale, tutti i 12 cilindri Jaguar che necessitano di importanti lavori di manutenzione vengono trattati dalla Bardelli Engineering. Attualmente, sono i figli del fondatore che gestiscono l’attività: Mario è l’amministratore delegato, Barbara è la responsabile dell’amministrazione e Gianluca si occupa dei collaudi e della parte tecnica. Naturalmente, la Bardelli non ha mai trascurato le Jaguar d’epoca, molte delle quali ne cura la manutenzione fin da nuove. Per i suoi 16 dipendenti, trattare le Jaguar attuali o quelle del passato non fa differenza: grazie ai 55 anni di esperienza della struttura, possono curare tutte quelle prodotte dagli anni ’50 in poi. Inoltre, possono curare speciali messe a punto ed elaborazioni, oltre che per i modelli del giaguaro, anche per Bentley e Aston Martin: testate, centraline, gruppi aspirazione e scarico, sono oggetto di importanti modifiche per il raggiungimento di notevoli aumenti di potenza, certificati dal responso del banco prova a rulli. |